
Ricettacolo letterario a sfondo enogastronomico e viceversa.
A cura di Alberto Gross e Nicola Evangelisti e viceversa.
PER UN'INDIGESTIONE DI GIGLI

Ogni sorpresa si dimostra tanto più gradita, quanto più inaspettata. Deduzione di tale - originalissima, ad ogni buon conto - conclusione è il risultato di una passeggiata preserale tra le vie della ridente cittadina di Sirolo. La domenica è calda, l’aria che sfiora il mare risale a dar sollievo a famiglie in libera uscita, turisti sorridenti e bambini piagnucolanti. Nella piazzetta principale è allestita una piccola esposizione di produttori artigianali: ci sono scarpe, terrecotte, monili in rame, perfino robot zoomorfi e, naturalmente, vino.
“Casualmente” è proprio quest’ultimo ad interessare la nostra prima curiosità di fronte a tale e tanto variegata offerta di opulenza artistica.
Il sig. Flaminio Fabi ci accoglie con simpatica cordialità autoctona e risponde in maniera puntuale - invero un poco stupito - alle nostre domande sui vini proposti in degustazione. A poco a poco scopriamo che la Tenuta Colli Verdi - già appartenuta a suo padre - si trova nel cuore dell’Umbria, ai piedi del monte Peglia; i vigneti, esposti a sud est, si trovano a circa 450m s.l.m. e posano sopra un terreno franco argilloso, ideale per uno stile dichiaratamente bordolese a cominciare dai tre soli vitigni coltivati: merlot, cabernet sauvignon e cabernet franc.
La forma di allevamento è il cordone speronato; in fase di invaiatura viene eseguito un consistente diradamento dei grappoli per consentire un’ottimale maturazione dei grappoli nel rapporto tra acidi e zuccheri preservandone per intero il corredo aromatico. Le uve vengono raccolte a mano e diraspate, prima di affrontare la fase di vinificazione a temperatura controllata; dopo la malolattica il vino matura in barriques per almeno 10/12 mesi. Assolutamente soddisfacente il risultato per l’ “Umbronte” 2007 (merlot - cabernet sauvignon): di un rubino intenso e riflessi granata, al naso spiccano le note vegetali varietali, un sospetto di vaniglia, fino ai terziari di tostatura di caffè e cioccolato. Secco, dal tannino presente ma non invasivo, la piacevole morbidezza non ne disperde acidità e struttura; certamente fine ed elegante, dal finale lungo, sicuramente capace di evolversi.
Accattivante anche “Il Merlot” Vigna dell’Olmo 2007 (merlot 100%): porpora brillante, piccoli frutti di bosco alla prima olfazione, lampone, cassis, poi frutta sotto spirito e l’eleganza delle spezie di affinamento. L’ingresso è caldo e morbido, bene equilibrato, giustamente estrattivo dal volume di bocca pieno e largo. Finale accenatamente balsamico. Da provare con il nostro “Ubu Red” *.
Alberto Grossi
M.E.S.
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vedi Almanach des Gourmands


Tenuta Colli Verdi
