QUANTUM R-EVOLUTION
L’opera Quantum R-Evolution vede la collaborazione di Silvia Serenari e Nicola Evangelisti nel duo chiamato Evangelisti-Serenari. Si tratta di un’opera digitale frutto di vari passaggi tecnici in cui entrambi gli artisti sono stati coinvolti sia a livello tecnico
che teorico. Una prima fase è quella della pittura fotosensibile realizzata da Evangelisti, in un percorso di light art, con vernici acriliche che risplendono nel buio alla luce ultravioletta. La seconda fase è stata quella fotografica in cui l’effetto luminescente è stato convertito in immagine digitale. Una terza è stata quella di Silvia Serenari che ha estrapolato un dettaglio delle ramificazioni per elaborarlo in geometrie complesse in base a precisi calcoli matematici creando delle simmetrie caleidoscopiche in cui le intricate tessiture spaziali si sovrappongono creando l’illusione della tridimensionalità.
L’opera vede il digitale come medium in un percorso di smaterializzazione sia per quanto concerne il suo medium che la tematica affrontata.
La realtà è per il duo un concetto immateriale, sia per motivazioni scientifiche legate alle ultime teorie scientifiche legate alla fisica quantistica, che per un’esigenza di spiritualità.
The work Quantum R-Evolution sees the collaboration of Silvia Serenari and Nicola Evangelisti in the duo called Evangelisti-Serenari. It is a digital work resulting from various technical steps in which both artists were involved both on a technical and theoretical level. A first phase is that of the photosensitive painting created by Evangelisti, in a path of light art, with acrylic paints that shine in the dark under ultraviolet light. The second phase was the photographic one in which the luminescent effect was converted into a digital image. A third was that of Silvia Serenari who extrapolated a detail of the ramifications to elaborate it in complex geometries based on precise mathematical calculations creating kaleidoscopic symmetries in which the intricate spatial textures overlap creating the illusion of three-dimensionality.
The work sees digital as a medium in a path of dematerialization both in terms of its medium and the theme addressed.
For the duo, reality is an immaterial concept, both for scientific reasons linked to the latest scientific theories related to quantum physics, and for a need for spirituality.
Mandala in sanscrito significa cerchio; Jung lo definisce un principio cosmico, ordinativo, in cui gli opposti si elidono in un’armonia superiore.
Il centro del cerchio, che intendiamo come Tempio, è il luogo dell’illuminazione, l’unico punto immobile al centro della rotazione ciclica del tempo. L’ asse verticale che congiunge il centro del tempio o centro del mondo e l’occhio della cupola o Porta del Sole rappresenta l’asse o axis mundi che collega la terra e il cielo.
Il cerchio simboleggia il Primo Principio o Terra e collegandosi al secondo principio, quello del Cielo genera un terzo Principio riempiendo lo spazio intermedio di luce.
Il centro della volta è l’Occhio della Cupola - oculus, e corrisponde alla Porta del Sole: varco per la dimensione extra-cosmica o regno di Dio.
Il simbolismo assiale riconduce all’idea di ristabilimento dell’armonia “poiché l’asse è il luogo dove tutte le opposizioni si conciliano e svaniscono; in altri termini è il luogo dell’equilibrio perfetto che la tradizione estremo orientale designa come “l’invariabile
Mezzo“.
Abbiamo quindi un passaggio dall’orizzontalità della materia ad una verticalità trascendente tale da corrispondere al dualismo tra materia e spirito.
L’oculus è quindi un varco di passaggio alla trascendenza e corrisponde al centro della cupola o cavità mistica. Essa contiene la tensione umana alla trascendenza e accoglie in una convessa mediazione il discendere del divino sulla terra.
In un’analogia tra la cupola e un occhio, la pupilla è il varco di passaggio e collegamento dei fotoni con la retina, al medesimo modo in cui la luce attraversa l’oculus e irradia il centro del tempio in veste di manifestazione epifanica e simbolica del divino.
Mandala in Sanskrit means circle; Jung defines it as a cosmic, ordering principle, in which opposites cancel each other out in a superior harmony.
The center of the circle, which we mean as Temple, is the place of illumination, the only immobile point at the center of the cyclical rotation of time. The vertical axis that connects the center of the temple or center of the world and the eye of the dome or Gate of the Sun represents the axis or axis mundi that connects the earth and the sky.
The circle symbolizes the First Principle or Earth and connecting to the second principle, that of Heaven generates a third Principle filling the intermediate space with light.
The center of the vault is the Eye of the Dome - oculus, and corresponds to the Gate of the Sun: a gateway to the extra-cosmic dimension or kingdom of God.
The axial symbolism leads back to the idea of re-establishing harmony "since the axis is the place where all oppositions are reconciled and vanish; in other words it is the place of perfect balance that the Far Eastern tradition designates as "the invariable Mean".
We therefore have a passage from the horizontality of matter to a transcendent verticality that corresponds to the dualism between matter and spirit.
The oculus is therefore a gateway to transcendence and corresponds to the center of the dome or mystical cavity. It contains the human tension towards transcendence and welcomes in a convex mediation the descent of the divine to earth.
In an analogy between the dome and an eye, the pupil is the gateway and connection of photons with the retina, in the same way that light passes through the oculus and irradiates the center of the temple as an epiphanic and symbolic manifestation of the divine.